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La focalizzazione parafilica del Masochismo Sessuale comporta l’atto (reale, non simulato) di essere umiliato, percosso, legato, o di essere fatto soffrire in altro modo. Alcuni soggetti sono infastiditi dalle loro fantasie masochistiche, che possono essere evocate durante il rapporto sessuale o la masturbazione, ma non agite altrimenti. In questi casi le fantasie di solito comportano l’essere violentati mentre si è tenuti o legati da altri, in modo che non vi sia alcuna possibilità di fuga. Altri agiscono i propri impulsi sessuali masochistici da sé (per es., legandosi, pungendosi con spilli, procurandosi scosse elettriche, o automutilandosi) o con un partner.
Gli atti masochistici che possono essere ricercati con un partner includono l’imprigionamento (costrizione fisica), l’essere bendati (costrizione sensoriale), lo schiaffeggiamento, lo sculacciamento, la fustigazione, le percosse, le scosse elettriche, le ferite da taglio, le punture e le perforazioni (infibulazioni), e le umiliazioni (per es., farsi urinare o defecare addosso, essere costretti a camminare carponi e ad abbaiare come un cane, o sottoporsi a maltrattamenti verbali).
L’obbligo a indossare abbigliamento del sesso opposto può essere ricercato per le sue connotazioni umilianti. Il soggetto può avere il desiderio di essere trattato come un bambino indifeso e di farsi mettere il pannolino (“infantilismo”). Una forma particolarmente pericolosa di Masochismo Sessuale, definita “ipossifilia”, implica eccitazione sessuale da deprivazione di ossigeno, ottenuta mediante una compressione del petto, un cappio, una legatura, un sacchetto di plastica, una maschera, o una sostanza chimica (spesso un nitrito volatile che provoca una temporanea riduzione dell’ossigenazione cerebrale mediante vasodilatazione periferica).